Home Agricoltura e Vino ITALIA TV. Gabriele Gadenz: le vigne, le alluvioni e la vendemmia

ITALIA TV. Gabriele Gadenz: le vigne, le alluvioni e la vendemmia

0
ITALIA TV. Gabriele Gadenz: le vigne, le alluvioni e la vendemmia

(italiatv) Dopo le immagini da film horror degli ultimi giorni, quando abbiamo visto il pisano, zone dell’Emilia Romagna e parte del livornese di Bolgheri affogate, con le vigne sott’acqua e i grappoli in pianta, ci si potrebbe chiedere perchè i viticoltori non hanno vendemmiato un minuto prima della tempesta annunciata dal meteo. Potrebbe sembrare una domanda ingenua, ma per sapere la risposta corretta e cosa succede alla vite nelle ultime due-tre settimane prima della vendemmia, al netto del singolo vitigno, ho chiamato Gabriele Gadenz.

Gadenz, super consulente enologo, scuola Castelli, già winemaker di aziende di caratura mondiale a Montalcino e non solo, ci spiega in questo breve podcast cosa sta succedendo in vigna e cantina, e cosa ci si deve aspettare dai vini del 2024. Non indispensabili, le domande sono state tagliate a favore di ascolto.
Nota: l’intervista è avvenuta tramite registrazioni vocali, le quali sono state accelerate nella modalità X 1,5 (come oggi tutti li ascoltiamo…)

Argomenti trattati. Gadenz:

  • Il vigneto, la pianta, lavorano per il seme, per il vinacciolo, perchè è la continuità della specie ciò che interessa alla vite. Per rendere il vinacciolo più accattivante, attraente per gli animali, la pianta sviluppa l’acino, polposo e zuccherino. L’animale ne viene attratto, lo coglie, lo mangia e soprattutto lo sparge, ovvero fa si che il vinacciolo faccia ripartire il ciclo vitale. Alla Natura interessa la specie e fa il frutto per diffondere il seme.
  • Cos’è successo: che c’è stato il blocco della fotosintesi. E’ l’anno nel quale siamo stati più giorni per oltre 8 ore a più di 36 gradi. E questo è un problema. Gli zuccheri non si accumulano, potremmo avere vini scarichi, un’annata difficile, ecco perchè tutti i viticoltori di vitigni di pregio temporeggiano, vedi Montalcino e il Sangiovese di Maremma, o il Cabernet in tutta la Toscana. In Romagna la maturazione è lenta, come in Toscana, con eccezioni dove i picchi termici sono stati più accettabili.
  • Ora? Stiamo cercando di far recuperare la vite che ha perso due mesi, lasciando in pianta. L’80% del Sangiovese è da raccogliere ancora, è in pianta. Ma per avere i requisiti minimi di maturità fenolica bisogna avere pazienza e fede.
  • – Determinate la selezione in cantina, perchè c’è grande eterogeneità delle uve. Non bisogna avere fretta: si rischia, si deve, ma è per avere la qualità.
  • – Bolgheri si è ripresa bene perchè i terreni drenano ma certo per alcuni è stata dura e qualcuno ha perso la vigna. La tempesta ha colpito il pisano maggiormente. In Romagna l’acqua non si è asciugata e i terreni non drenano: è tutto allagato ancora.