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ITALIA TV. Le troppe deroghe per poter votare Trump

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ITALIA TV. Le troppe deroghe per poter votare Trump

(italiatv) Speciale USA, chiacchierata Trump-Musk in diretta su X (hackerato per l’occasione). – Non ha funzionato, perchè almeno uno dei due mente.
Due ore di noia mortale la farsa terminata poco fa: Trump e Musk non sono riusciti ad andare oltre le banalità da salotto postprandiale; e Trump biascicando.
Entrambi, almeno da qui in Europa, risultano davvero “weird”, strambi: si cercano, tentano di trovare convergenze, ma questo è solo il potere dei soldi. Trump è generoso ed amichevole perchè ha preso e prenderà finanziamenti pesanti; Musk si propone posato ed accogliente verso Trump, verso il suo investimento. Ma la conversazione è debole, scarica, senza idee; solo una grande cura a non toccare argomenti divisivi fra i due, scivolando velocemente verso ciò che li unisce. Già, ma cosa li unisce? Poco e niente, se non una valanga di milioni di dollari.

Ecco perchè qualcuno mente, o tutti e due. Nella conversazione (perchè un’intervista è un’altra cosa) Trump torna a ripetere, con le stesse parole di ogni comizio, gli insulti agli avversari, le deportazioni immediate degli immigrati, che lui “ce l’ha duro” e appena sarà eletto ci sarà la pace nel mondo. Pace perchè il mondo tornerà ad avere paura degli Stati Uniti. Maduro, Putin e tutti gli altri mostri sono innamorati del loro Paese, “un amore diverso ma sempre amor di patria”.
Musk ascolta, non è in grado di argomentare, a lui interessano solo due cose: SpaceX e Tesla.

E’ chiaro che se sei un operatore spaziale, costruisci missili, satelliti e fai esplorazione planetaria, il rapporto con la Nasa e la Casa Bianca lo devi avere eccellente. E allora paga, che problema c’è?! Finanziamenti per la campagna elettorale e silenzio su ciò che divide.
Tesla divide, ma Trump fa la sua mossa: “Le Tesla sono fichissime”.
Musk era un “eroe moderno” per molti: il suo approccio sembrava sostenibile, i suoi discorsi per la decarbonozzazone sembra(vano) sinceri, produce veicoli elettrici; eppure sceglie l’altro, quello che vuole fare il mazzo al pianeta, che vuole bucare, petrolizzare e bruciare.

Trump è portatore sano di quella povertà intellettuale e morale che ritiene il cambiamento climatico un’invenzione dei cinesi per vendere batterie; era quello che il Covid è una cosa da comunisti; è quello che se sei abbastanza famoso puoi toccare il culo alle belle ragazze; poi magari le devi pagare, ma come direbbe “le donne vanno comunque pagate”.
Musk sceglie lui come suo alfiere politico.
Almeno uno dei due mente.

Grazie al cielo siamo europei. Queste due ore ci dicono una cosa importante: i temi e come trattarli sono stati scelti da staff di una bravura pazzesca, i migliori al mondo; se il livello che Trump propone è questo, superficiale, gretto e grezzo, allergico ad ogni forma di cultura, completamente mancante di empatia, etica ed eleganza, vuol dire che è quello il suo pubblico. Le città e gli Stati dove l’America è Great sono quelli democratici, sono gli Stati costieri, le grandi città.
Sentirsi rappresentati da Trump richiede troppe deroghe, finanche al buon senso comune. Ma prima di tutto sentirsi rappresentati da Trump richiede volgarità, declinata in ogni sua forma.
Volgarità verso persone ed ambiente.

Last but not least per noi italiani ed europei. Non facciamo finta di non sentire quello che ripete a nastro Trump: dazi, dazi e ancora dazi per proteggere la produzione americana. Con Trump, lo scenario export USA per noi, si annuncia foriero di guai, costi e problemi. Per essere chiari: il made in Italy come il made in UE ha nel (possibile) capo della Casa Bianca un nemico, non un partner.