
italiatv.it – Mentre a Verona si consumano i giorni più intensi dell’anno dal punto di vista commerciale, nelle vigne italiane nasce la nuova vita. Non di consumo in questo caso ma di cura del suolo: l’argomento si impone e se ne parla perchè “è origine del tutto” per il vino, certo, ma se si caratterizza come protagonista dei vini che “vincono tutto”, allora interessa anche gli addetti alle vendite. I due “campioni” (quello in Italia e quello italiano nel mondo) sono entrambi a Montalcino, sostenibili, etici, biologici: Argiano e Le Chiuse.
“Riuscire a garantire a tutti la tutela e la salvaguardia del suolo, dei territori e della biodiversità terrestre”. E’ il quindicesimo obiettivo del piano d’azione dell’umanità per un futuro sostenibile. Il suolo protagonista per l’equilibrio della biodiversità, target dell’Agenda 2030, ma anche protagonista dei due successi enologici dell’anno: il miglior vino rosso assoluto italiano e il quinto miglior vino assoluto mondiale. Parliamo di due Brunello di Montalcino: il Vigna del Suolo 2016 di Argiano e il Le Chiuse 2016.

Argiano ha una conduzione organico-rigenerativa, sono 7 anni che investe nei suoi 59 ettari di vigne dal passato glorioso, fa dell’equilibrio della biodiversità la sua stella polare. E’ stata la prima a Montalcino a fare il famoso studio di microzonazione e ad essere plastic-free, seguita poi da Biondi Santi ed altri. Non usa mai insetticidi, lancia insetti antagonisti nelle vigne, ha portato le arnie delle api tra i filari e si avvale della confusione sessuale per difendere le piante, come anche di reti funginee che partecipano all’equilibrio della vigna (micorrize). Argiano sta conducendo da tre anni uno studio su vecchi cloni di Sangiovese Grosso che non esistono più: ne ha individuati cinque e brevetterà a breve il più qualitativo.
Francesco Monari, agronomo e direttore tecnico di Argiano: “I vecchi cloni di Sangiovese Grosso, quelli che non sono stati selezionati per fare tanta concentrazione, quelli se vogliamo più naturali, sono quelli che regalano eleganza, grande identità e che meglio affrontano alle criticità ambientali, ovvero che rispondono meglio al troppo caldo, alla siccità, così come alle strizzate di freddo”. Lo fanno perchè il loro germoplasma è antico, ricco, tanto forte da poter affrontare le sfide del futuro”.
Il programma per la sostenibilità di Argiano è leader: prima azienda a Montalcino a registrare la carbon neutrality, l’azienda ha presentato da poche settimane il suo primo Report di Sostenibilità (QR code al video). Slogan aziendale: “Argiano, l’equilibrio della biodiversità”.

Un caso che il vino campione sia proprio quello di un’azienda che fa del suolo uno dei suoi obiettivi primari, tanto da chiamare Vigna del Suolo il suo super vino?
Il caso di Le Chiuse suggerirebbe “No” come risposta.
Siamo sulla Provinciale del Brunello, tra Montalcino città e Montosoli; erano le vigne dove Franco Biondi Santi faceva la sua Riserva. Simonetta Valiani, sua nipote, con Niccolò suo marito e Lorenzo loro figlio, da tempo in quelle terre hanno creato il fenomeno Le Chiuse.
Valanghe di premi e riconoscimenti, biologici della prima ora, a Le Chiuse l’armonia naturale si percepisce dal come sono inseriti nel paesaggio e segue fino in cantina, dal bosco all’uliveto e alle vigne, dove appunto al suolo è riservata una cura speciale. Il terreno è di origine oceanica, quindi ricco di materiale fossile.
Le Chiuse, non da ieri, considera il suolo centrale; tanto che è nello slogan, è identitario: “Le Chiuse: dove il suolo incontra l’anima”.
Il Brunello di Montalcino 2016 di Le Chiuse è primo vino italiano classificato nella Top2021 by WS, quinto assoluto, e parliamo di mondo.
Tornando alla domanda di cui sopra, non sembrerebbe un caso che il suolo sia ancora una volta protagonista di un successo. Folkloristicamente si può anche aggiungere che, date le evidenze, se non altro “il suolo porta fortuna”.

Montalcino la vera vincitrice.
Miglior performance italiana e migliore italiana nel mondo: non sfugge sia Montalcino la grande vincitrice. I due vini dell’anno vengono dalla stessa denominazione e da aziende che fanno della dimensione etica della produzione e della cura per l’ambiente due dei loro punti di forza. Non sfugge nemmeno che è questa la partita, questa la sfida del momento.

Il rinnovo del Consorzio.
Montalcino si avvicina ad una scadenza importante, il rinnovo della guida del Consorzio. Tutto dice che sarà un “passaggio Mattarella”; e si può aggiungere che squadra che vince non si cambia; con le sue fragilità ma anche con i suoi punti di forza, che per ora almeno, prevalgono. Qui che si sia vinto è fuori discussione.
Per consolidare i successi delle singole aziende e del Consorzio, il Brunello che è già per la maggiorparte a conduzione biologica, deve fare un salto di due caselle sulla sostenibilità, perchè rispetto ad altri Consorzi è indietro con il piano per la certificazione di denominazione. Per la sostenibilità i modelli Argiano per la carbon neutralità e Banfi sulle certificazioni non bastano.

Approfondimento. Cos’è “il suolo”.
La UE, partendo dalle evidenze scientifiche, definisce il suolo quale “ecosistema essenziale, complesso, multifunzionale e vitale di importanza cruciale sotto il profilo ambientale e socioeconomico, che svolge molte funzioni chiave e fornisce servizi vitali per l’esistenza umana e la sopravvivenza degli ecosistemi affinché le generazioni attuali e future possano soddisfare le proprie esigenze”.
Il ruolo del suolo è essenziale anche nella cattura del carbonio per il conseguimento degli obiettivi climatici al 2030 e al 2050. Il Parlamento europeo invita gli Stati membri “a rafforzare il ripristino e l’uso sostenibile del suolo come strumento per la politica climatica nei loro piani nazionali per l’energia e il clima e, in particolare, nelle misure che si applicano ai settori dell’agricoltura e di uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura, e a preservare, ripristinare e migliorare i pozzi di assorbimento del carbonio (soprattutto nelle aree con terreni ricchi di carbonio, come le praterie e le torbiere), oltre ad adottare azioni volte a promuovere l’uso sostenibile del suolo nella politica agricola e a ridurre le emissioni agricole”.